La transazione fiscale è uno strumento regolamentato dall’art. 182 ter della Legge fallimentare e consente a tutte le imprese che si trovino in uno stato di crisi di stralciare i debiti con il Fisco o di ottenere una rateizzazione con scadenze e tempistiche più ampie.
Tale strumento è attivabile sia nel caso di concordato preventivo che nel caso di accordo di ristrutturazione, è sufficiente che il soggetto richiedente sia soggetto fallibile e che vi sia uno stato di crisi, inteso come l’incapacità del debitore di adempiere agli impegni economici presi.
Alla transazione fiscale possono accedere le persone fisiche, le imprese e gli imprenditori commerciali.
Il debitore che presenta una transazione fiscale ha la possibilità di richiedere un abbattimento o un piano dilazionato di tutti i tributi e contributi previdenziali e assistenziali, quali IRPEF – IRES – IVA – IRES – contributi INPS ecc, ad eccezione dei tributi locali che non sono gestiti direttamente dalle Agenzie fiscali. La proposta di transazione può riguardare anche gli interessi, gli interessi di mora e le sanzioni amministrative pecuniarie.
Quali sono i benefici per il debitore che presenta una transazione fiscale?
Questo strumento consente all’imprenditore di presentare un piano di ristrutturazione del debito che gli consenta di gestire al meglio la propria finanza, non destinando gran parte della liquidità al risanamento del debito nei confronti del Fisco. Il debitore, supportato da un professionista specializzato, potrà richiedere lo stralcio dei debiti erariali, previdenziali e assistenziali e non rischiare con una procedura di fallimento di perdere quanto costruito con grande sacrificio. Avrà anche la possibilità di beneficiare di una dilazione che gli consenta di non mettere in difficoltà economica la propria azienda, nonché di cristallizzare la propria esposizione debitoria nei confronti del Fisco e definire il contenzioso pendente. Infatti, in caso di omologa della transazione, tutte le cause instaurate contro il Fisco decadono automaticamente, venendo meno il rischio di eventuali condanne alle spese da parte del Tribunale.
Con l’avvento del Codice della Crisi di Impresa è stata introdotta la possibilità di superare l’eventuale parere negativo del Fisco. In altre parole, il Giudice può omologare gli accordi di ristrutturazione contenenti le proposte di transazione fiscale anche quando l’Amministrazione finanziaria non è favorevole alla proposta, purché il professionista dimostri che la transazione è più vantaggiosa rispetto all’alternativa liquidatoria.
Il vantaggio più importante è, senza dubbio, la possibilità di ottenere uno stralcio dei debiti. Un altro beneficio altrettanto importante è la possibilità di ottenere una rateizzazione del debito con scadenze dilatate nel tempo, a differenza di una rottamazione o di una rateizzazione ordinaria che prevede scadenze a distanza di poche settimane e con importi quasi sempre non sostenibili per l’imprenditore. Pertanto, il debitore potrebbe cancellare tutti i debiti nei confronti del Fisco e degli Enti previdenziali e assistenziali con un unico piano di rateizzazione e con un abbattimento del debito originario.
Tale procedura in un periodo in cui le imprese stanno affrontando una grave crisi di liquidità rappresenta la chiave di volta per salvare la propria azienda e non dover sacrificare la liquidità futura solo per pagare i debiti erariali.
La transazione fiscale è uno strumento vantaggioso se ci si affida ad un professionista specializzato in materia. I Professionisti dello Studio D’Oca Giampaolo & Partners hanno aiutato numerose aziende a gestire al meglio i debiti con il Fisco, trovando la soluzione migliore per salvare la propria impresa.
Dott.ssa Marta Scalia